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Alessandro Costazza: Grottesco, satira e paradosso in ‘Der Nazi und der Friseur’ di Edgar Hilsenrath

Lunedì 14 dicembre 2015, ore 9.00

Aula Magna di Palazzo Boileau (Via Santa Maria, 85)

Alessandro Costazza (Università degli Studi di Milano)

terrà una lezione su:

Grottesco, satira e paradosso in ‘Der Nazi & der Friseur’ di Edgar Hilsenrath

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Abstract

Il romanzo di Edgard Hilsenrath Der Nazi & der Friseur (Il nazista e il barbiere) incontrò significativamente grandi difficoltà ad essere pubblicato in Germania, perché si disse che non si poteva scrivere in quel modo dell’Olocausto. Solo dopo il successo ottenuto dalle traduzioni in inglese, francese e italiano, esso trovò anche un editore tedesco. Questo romanzo fu infatti la prima opera letteraria tedesca a trattare in maniera satirica ed ironica un tema così tragico come la persecuzione e lo sterminio degli ebrei. Esso infranse inoltre un altro tabu, rappresentando per la prima volta tale sterminio dal punto di vista di un carnefice nazista. L’elemento forse più disturbante del romanzo consiste tuttavia nel fatto che tale carnefice, che non rinnega mai i suoi crimini orrendi, appare al lettore, nella sua “banalità” e per il suo carattere picaresco, addirittura simpatico. La lezione sul romanzo di Hilsenrath cercherà di mostrare almeno alcuni degli stratagemmi retorici impiegati dall’autore, come ad esempio l’iperbole, il grottesco, la satira, l’ironia, la parodia, il gioco di parole ecc., per raggiungere questo risultato. Anche se non sarà facile fornire una risposta definitiva, ci si chiederà in conclusione quale possa essere il significato ultimo di tale danza sull’abisso.

Sull’autore

Edgar Hilsenrath nasce a Lipsia nel 1926. Di famiglia ebrea proveniente dalla Bukovina, nel 1941 è deportato nel ghetto di Mohyliv-Podilskyi (Ucraina) insieme alla madre e al fratello. Nel 1944, sopravvissuto al ghetto, emigra in Palestina, dove rimane fino al 1947, per poi recarsi in Francia e nel 1951 in America. Nel 1975 lascia New York e torna definitivamente in Germania, dove vive tuttora. Alcuni dei suoi romanzi sono dedicati alla vita nel ghetto, al Nazionalsocialismo, al movimento sionista e alla costruzione dello stato d’Israele, allo sterminio degli Armeni. La sua scrittura, pur toccando temi drammatici, si caratterizza per una forte vena satirico-grottesca che ne ha reso in parte problematica la ricezione. In Italia sono stati tradotti i seguenti romanzi: Il nazista e il barbiere (1973; 2006), La fiaba dell’ultimo pensiero (2006), Jossel Wassermann torna a casa (1995; 2011) e Bronsky ricorda (2010).

Sul relatore

Alessandro Costazza è Professore Ordinario di Letteratura Tedesca presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca vertono sul rapporto tra filosofia e letteratura, sull’estetica del XVIII secolo, sul tema dell’identità, sulla letteratura del Sudtirolo e su teoria della traduzione. Negli ultimi anni si è occupato anche di letteratura contemporanea, con particolare riferimento ad autori di origine ebrea, e delle rappresentazioni letterarie della Shoah. A Edgar Hilsenrath ha dedicato i saggi “Le storie che vanno a riempire le ‘lacune dei libri di storia turchi’. Il genocidio degli armeni nei romanzi di Franz Werfel e di Edgar Hilsenrath” (2011) e “Chi è l’Altro? Identità e alterità nei romanzi di Edgar Hilsenrath”. Nel 2005 ha curato inoltre il volume miscellaneo Rappresentare la Shoah (Quaderni di Acme 75), per il quale ha scritto, oltre a un saggio su Robert Schindler, l’importante introduzione critica “La Shoah: Memoria e Rappresentazione”.