L’Antropocene ha bisogno di rappresentazioni e di racconti. Ha bisogno, in una parola, della letteratura. Il racconto dell’Antropocene si concentra da un lato sulle conseguenze apocalittiche di una crisi ecologica globale, dall’altro sulla rappresentazione dell’umano in termini di specie, in un tempo profondo che precede e supera i limiti cronologici e sociali della Storia. Questo salto di scala incide anche su temi e forme della scrittura che rappresentano l’umano in una dimensione estesa, totale. I testi che verranno raccolti nell’antologia raccontano l’Antropocene da diverse prospettive e modalità; nell’incontro si cercherà di riflettere sia sulle questioni di fondo richiamate dai racconti, sia sul ‘cantiere’ del libro in preparazione.
Per il suo terzo appuntamento, il Cantiere umanistico dell’antropocene ospita Niccolò Scaffai.
Niccolò Scaffai insegna Critica letteraria e letterature comparate all’Università degli Studi di Siena. Dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in Storia della tradizione culturale del Novecento. Ha insegnato dal 2010 al 2019 Letteratura contemporanea all’Università di Losanna. È membro del direttivo di Compalit-Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura. Si occupa in particolare di letteratura del Novecento e di temi e questioni di comparatistica e teoria letteraria. Tra i suoi studi recenti ci sono edizioni delle opere di Montale, studi sulla poesia del Novecento e su Primo Levi e la letteratura della Shoah. Ha dedicato vari lavori al rapporto tra letteratura e ecologia, tra cui: Nature, Ecology and Literature, Bern, Peter Lang, 2010; Letteratura e ecologia. Forme e temi di una relazione narrativa, Roma, Carocci, 2017; Ecopoetry. Poesia del degrado ambientale, numero monografico di «Semicerchio. Rivista di poesia comparata», LVIII-LIX, 1-2, 2018.
L’incontro avrà luogo venerdì 21 maggio alle 16 su Microsoft Teams.
Per informazioni è possibile contattare Carla Benedetti e Cristina Savettieri.
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